A questo indirizzo tanti esercizi di grammatica e produzione scritta:
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salve a tutti,questo è il blog dei ragazzi della nostra classe!!!:>qui troverete alcune delle nostre attività scolastiche, dei nostri lavori e delle nostre idee
domenica 22 febbraio 2015
sabato 21 febbraio 2015
IL PUGNALE D'ORO
C'era una volta una bimba di nome Giada,che viveva con i suoi genitori in una casetta in mezzo al bosco.
Un giorno i genitori di Giada andarono via, lasciarono Giada a casa da sola e le dissero di non addentrarsi nel bosco.Giada vide una farfalla molto colorata, prese a inseguirla e corri corri si accorse di essersi persa. Presa dalla disperazione incominciò a correre finché non vide un ometto.
Era Oz, il mago più potente di tutto il bosco, era lui il supremo della foresta.
Dopo essersi fatto raccontare la storia, le disse che l'avrebbe aiutata, ma doveva superare tre difficili prove, Giada acconsentì.
La prima prova consisteva nel trovare un ago in un mucchio di paglia. Giada disperata non sapeva cosa fare, a un certo punto apparve la farfalla che Giada aveva rincorso, essa le regalò un pugnale d'oro, che poteva trasformarsi in qualunque cosa. Così Giada trasformò il pugnale in una calamita con la quale trovò facilmente l'ago.
Nella seconda prova, Giada doveva riuscire a spostare un grosso sasso; allora, prese il pugnale che si trasformò in una mano gigante, che poté spostare il grosso sasso.
La terza prova consisteva in uno scontro fra Giada e Oz. Giada acconsenti,perché voleva tornare a casa. Il primo attacco fu sferrato dal mago con un pugnale, Giada trasformò il pugnale del mago in una piuma. Poi, Giada trasformò il pugnale in una puzzola , così poteva far stordire il mago, ma lui si difese con una bolla. A un certo punto il mago decise di smettere questa battaglia perché erano forti tutti e due.
Oz, gli indicò la strada di casa e Giada tronò alla sua abitazione prima che i suoi genitori arrivassero. Così tutti vissero felici e contenti.
BEATRIS FERMUS
Fauna
C'era una
volta,in un magico e incantato bosco, una bella bambina, che aveva il
nome di Fauna.
Questa bambina era contesa perchè era figlia di una fata e uno stregone.Quel bosco era diviso: per metà era delle fate, e per metà delle streghe e degli stregoni, così c'erano sempre sanguinose battaglie.
Purtroppo le fate e le streghe le pronunciarono maledizione:
Questa bambina era contesa perchè era figlia di una fata e uno stregone.Quel bosco era diviso: per metà era delle fate, e per metà delle streghe e degli stregoni, così c'erano sempre sanguinose battaglie.
Purtroppo le fate e le streghe le pronunciarono maledizione:
"O mia Fauna,
via dal bosco non andrai
o la pelle ci
rimetterai!"
Da allora Fauna doveva stare sempre nel bosco.Ma aveva un
potere:se si trovava nella parte occupata dalle fate era docile e
buona, mentre se si trovava nella parte occupata da streghe e stregoni
era cattiva e arrogante, quando invece si trovava nel confine tra la terra di
fate e streghe poteva essere se stessa.
Un giorno mentre camminava sul
confine,vide un albero pieno di frutta.
Quando si arrampicò per coglierla vide un buffo gufo rosso, e disse:
Quando si arrampicò per coglierla vide un buffo gufo rosso, e disse:
< O mia bambina che aria malconcia che hai!>
<Sono
triste> rispose Fauna <devo restare sempre nel bosco e mi
annoio!>
Allora il gufo disse:< Il fiore della pace io ti darò
, con tanto amore te lo ricamerò, ma se la mia prova non supererai
allora il bel fiore sol sognerai>
<Qual è la prova?> chiese Fauna.
< Vai nella foresta e cogli la pietra del successo. Sanno
le fate e le streghe dov'è.> disse il gufo. Ma nè le fate nè le
streghe glielo rivelarono.
Un giorno tornò dal mercato del bosco con le commissioni per le fate. Le sentì prender concilio e intuì dalle parole da loro dette, capì che la pietra del successo era sul fondo del fiume splendente. Subito si recò al fiume per prendere la pietra, che donò al gufo che poi le donò, tutto ricamato, il fiore della pace, che piantò nel confine.
Così, fece fare pace a fate e streghe, che le tolsero la maledizione.
Da quel giorno Fauna è una
bella ragazza libera, ed è anche una grande protettrice degli
animali.
David Laurenti
sabato 14 febbraio 2015
Tabelle riassuntive grammatica
Tabella di sintesi analisi grammaticale
https://dl.dropboxusercontent.com/u/175118513/Tabelle%20di%20sintesi%20analisi%20grammaticale.doc
https://dl.dropboxusercontent.com/u/175118513/Tabelle%20di%20sintesi%20analisi%20grammaticale.doc
martedì 10 febbraio 2015
Come si fa la parafrasi
Iliade, libro VI vv. 440-465
E allora Ettore grande elmo abbagliante
le disse:
<<Donna, anch’io, sì, penso a
tutto questo; ma ho troppo
rossore dei Teucri, delle Troiane dal lungo peplo,
se resto come un vile lontano dalla guerra.
Né lo vuole il mio cuore, perché ho
appreso ad esser forte
sempre, a combattere in mezzo ai
primi Troiani,
al padre procurando grande gloria e
a me stesso.
Io lo so bene questo dentro l’anima
e il cuore:
giorno verrà che Ilio sacra
perisca,
e Priamo, e la gente di Priamo-buona lancia:
ma non tanto dolore io ne avrò per
i Teucri,
non per la stessa Ecuba, non per il
sire Priamo,
e non per i fratelli, che molti e
gagliardi cadranno
nella polvere per mano dei nemici,
quanto per te, che qualche Acheo dal chitone di bronzo
trascinerà via piangente, libero
giorno togliendoti:
allora, vivendo in Argo, dovrai per
altra tessere tela,
e portar acqua di Messeide o
Iperea,
costretta a tutto: grave destino
sarà su di te.
E dirà qualcuno che ti vedrà
lacrimosa:
‘Ecco la sposa di Ettore, che era
il più forte a combattere
fra i Troiani domatori di cavalli, quando lottavan per Ilio!’
Così dirà allora qualcuno; sarà
strazio nuovo per te,
priva dell’uomo che schiavo giorno
avrebbe potuto tenerti lontano.
Morto però m’imprigioni la terra su
me riversata,
prima ch’io le tue grida, il tuo
rapimento conosca!»
Prima fase: ricostruire l'ordine delle parole:
Seconda fase: sostituire le parole di cui non si capisce il significato con altre più comprensibili
Seconda fase: sostituire le parole di cui non si capisce il significato con altre più comprensibili
Nel testo sono evidenziati gli epiteti
E allora Ettore grande elmo abbagliante le disse:
<<sì anch’io Donna, penso a tutto questo; ma se resto come un vile lontano dalla guerra ho troppo
rossore (vergogna) dei Teucri, delle Troiane dal lungo peplo (abito),
.
Né (questo, il fatto di non andare in guerra) lo vuole il mio cuore, perché ho appreso (imparato) ad esser sempre forte
a combattere in mezzo ai primi (i più valorosi) Troiani,
procurando grande gloria al padre e a me stesso.
Io lo so bene questo dentro l’anima e il cuore (dentro di me):
verrà giorno che perisca (cadrà) Ilio sacra ,
e Priamo, e la gente di Priamo buona lancia:
ma io non ne avrò tanto dolore (soffrirò) per i Teucri (troiani),
non per la stessa Ecuba, non per il sire Priamo,
e non per i fratelli, che molti e gagliardi (numerosi e forti) cadranno
nella polvere per mano dei nemici,
quanto per te, che qualche Acheo dal chitone di bronzo (greco con l'armatura)
trascinerà via piangente, togliendoti libero giorno (la libertà) :
allora, vivendo in (nella città di Argo) Argo, dovrai tessere tela per altra donna,
e dovrai portare l'acqua (della fonte) di Messeide o Iperea,
costretta a (ad ubbidire a ) tutto: su di te ci sarà grave (un pesante) destino
E qualcuno che ti vedrà lacrimosa (piangente) dirà:
‘Ecco la sposa di Ettore, che era il più forte a combattere
fra i Troiani domatori di cavalli, quando lottavan per Ilio!’
allora Così qualcuno dirà ; sarà nuovo strazio (sofferenza) per te,
priva dell’uomo che avrebbe potuto tenerti lontano schiavo giorno (dalla schiavitù).
però (spero di essere)Morto m’imprigioni la terra su me riversata,
sabato 7 febbraio 2015
Cappuccetto Rosso
C'era una volta una bambina di nome CAPPUCCETTO ROSSO.
La mamma le disse di andare dalla nonna, ma di non passare per il bosco.
Lei invece passò per il bosco, allora incontrò un lupo che le chiese: <<Dove vai bella bimba ?>>
Con aria depressa:<<Dalla nonna>> rispose CAPPUCCETTO.Il lupo se ne andò e CAPPUCCETTO proseguì verso casa della nonna
.
TOC-TOC! Bussò la piccola.
<<Entra pure>> disse la nonna.
Cappuccetto entrò.
<<Vieni pure piccola, bevi una coca cola con me?>> disse l'ATTIVA nonnina.
Cappuccetto disse:<< No, nonna non ho sete>>
<< Okay!>> disse la nonna.
<<Okay>> disse cappuccetto e posando il cestino sgattaiolò via.
Florin Acununei
giovedì 5 febbraio 2015
Testo descrittivo
Una mappa per capire le caratteristiche e lo scopo del testo descrittivo
Alcune figure retoriche che si usano per la descrizione:
Franco è una volpe
Con questa metafora vogliamo dire che Franco è furbo come una volpe
Il leone è il re della foresta
La metafora esprime il concetto che il leone è l'animale più forte della forestaSimilitudine o paragone: ha le stesse caratteristiche della metafora, ma si differenzia perchè esprime un confronto fra due cose. Può essere introdotta da "come", "sembra", ecc.
Sono similitudini
Ti sei bagnato come un pulcino
Sembra che abbia le orecchie di un elefante
Personificazione: é una figura retorica che consiste nell'attribuzione di caratteristiche umane a ciò che umano non è
La giornata mi sorride
Significa che in quella giornata mi sta andando tutto bene
Il libro parla di amicizia
Significa che il contenuto del libro affronta il tema dell'amicizia
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