Iliade, libro VI vv. 440-465
E allora Ettore grande elmo abbagliante
le disse:
<<Donna, anch’io, sì, penso a
tutto questo; ma ho troppo
rossore dei Teucri, delle Troiane dal lungo peplo,
se resto come un vile lontano dalla guerra.
Né lo vuole il mio cuore, perché ho
appreso ad esser forte
sempre, a combattere in mezzo ai
primi Troiani,
al padre procurando grande gloria e
a me stesso.
Io lo so bene questo dentro l’anima
e il cuore:
giorno verrà che Ilio sacra
perisca,
e Priamo, e la gente di Priamo-buona lancia:
ma non tanto dolore io ne avrò per
i Teucri,
non per la stessa Ecuba, non per il
sire Priamo,
e non per i fratelli, che molti e
gagliardi cadranno
nella polvere per mano dei nemici,
quanto per te, che qualche Acheo dal chitone di bronzo
trascinerà via piangente, libero
giorno togliendoti:
allora, vivendo in Argo, dovrai per
altra tessere tela,
e portar acqua di Messeide o
Iperea,
costretta a tutto: grave destino
sarà su di te.
E dirà qualcuno che ti vedrà
lacrimosa:
‘Ecco la sposa di Ettore, che era
il più forte a combattere
fra i Troiani domatori di cavalli, quando lottavan per Ilio!’
Così dirà allora qualcuno; sarà
strazio nuovo per te,
priva dell’uomo che schiavo giorno
avrebbe potuto tenerti lontano.
Morto però m’imprigioni la terra su
me riversata,
prima ch’io le tue grida, il tuo
rapimento conosca!»
Prima fase: ricostruire l'ordine delle parole:
Seconda fase: sostituire le parole di cui non si capisce il significato con altre più comprensibili
Seconda fase: sostituire le parole di cui non si capisce il significato con altre più comprensibili
Nel testo sono evidenziati gli epiteti
E allora Ettore grande elmo abbagliante le disse:
<<sì anch’io Donna, penso a tutto questo; ma se resto come un vile lontano dalla guerra ho troppo
rossore (vergogna) dei Teucri, delle Troiane dal lungo peplo (abito),
.
Né (questo, il fatto di non andare in guerra) lo vuole il mio cuore, perché ho appreso (imparato) ad esser sempre forte
a combattere in mezzo ai primi (i più valorosi) Troiani,
procurando grande gloria al padre e a me stesso.
Io lo so bene questo dentro l’anima e il cuore (dentro di me):
verrà giorno che perisca (cadrà) Ilio sacra ,
e Priamo, e la gente di Priamo buona lancia:
ma io non ne avrò tanto dolore (soffrirò) per i Teucri (troiani),
non per la stessa Ecuba, non per il sire Priamo,
e non per i fratelli, che molti e gagliardi (numerosi e forti) cadranno
nella polvere per mano dei nemici,
quanto per te, che qualche Acheo dal chitone di bronzo (greco con l'armatura)
trascinerà via piangente, togliendoti libero giorno (la libertà) :
allora, vivendo in (nella città di Argo) Argo, dovrai tessere tela per altra donna,
e dovrai portare l'acqua (della fonte) di Messeide o Iperea,
costretta a (ad ubbidire a ) tutto: su di te ci sarà grave (un pesante) destino
E qualcuno che ti vedrà lacrimosa (piangente) dirà:
‘Ecco la sposa di Ettore, che era il più forte a combattere
fra i Troiani domatori di cavalli, quando lottavan per Ilio!’
allora Così qualcuno dirà ; sarà nuovo strazio (sofferenza) per te,
priva dell’uomo che avrebbe potuto tenerti lontano schiavo giorno (dalla schiavitù).
però (spero di essere)Morto m’imprigioni la terra su me riversata,
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